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Scritto da Marco Nicolini il 9 Ottobre 2023

La psicologia dietro la creazione di contenuti basati sui dati

Oggi vorrei parlarvi di una questione che, a mio avviso, rappresenta la chiave di volta del web marketing contemporaneo: la psicologia dietro la creazione di contenuti basati sui dati.

Partiamo da un presupposto fondamentale: nel marasma del web marketing, i numeri sono i nostri alleati più preziosi. Che si tratti di dati analitici, metriche di performance, trend di ricerca o comportamenti degli utenti, sono questi valori numerici che ci danno una bussola per orientarci. Ma come utilizzarli al meglio? E come si intrecciano con la psicologia del consumatore?

Numeri: non solo cifre, ma storie.

Hai mai pensato ai numeri come alle fondamenta di una casa? Senza di essi, ogni nostra azione nel mondo digitale sarebbe come costruire su sabbia. Tuttavia, i numeri in sé non sono sufficienti. Come diceva il famoso matematico e filosofo Pitagora, “I numeri governano il mondo”. E nel mondo del marketing, i numeri narrano storie.

Ad esempio, un picco nelle visite al tuo sito web potrebbe raccontare la storia di una campagna pubblicitaria di successo. Una diminuzione del tasso di rimbalzo potrebbe narrare di contenuti più coinvolgenti. Ma come fare a capire questi racconti?

Interpretare: l’arte e la scienza.

La chiave sta nell’interpretazione. È qui che la psicologia entra in gioco. Ogni numero, metrica o trend è legato a comportamenti, emozioni e bisogni delle persone. Se riesci a capire cosa spinge una persona a cliccare su un annuncio, a trascorrere più tempo su una pagina o a condividere un contenuto, hai trovato il tuo santo graal.

Questa interpretazione diventa fondamentale quando si tratta di creare contenuti. Perché? Perché ogni pezzo di contenuto che produciamo dovrebbe, in teoria, rispondere a un bisogno, a una domanda o a un desiderio del nostro pubblico.

Creazione di contenuti: al crocevia tra dati e psicologia.

Immagina di scoprire che la maggior parte dei tuoi visitatori arriva da una ricerca su “come coltivare piante grasse”. Avrebbe senso, quindi, creare contenuti che rispondano esattamente a quella domanda, magari con guide, video tutorial o infografiche dettagliate.

Ma non fermiamoci qui. Dobbiamo chiederci: “Perché le persone vogliono coltivare piante grasse?”. Ecco dove la psicologia si intreccia con i dati. Forse le piante grasse sono di tendenza, richiedono poca manutenzione o sono simbolo di un certo stile di vita. Capendo il motivo, puoi non solo rispondere alla domanda iniziale, ma anche anticipare ulteriori bisogni e curiosità.

L’empatia come strumento di successo.

Mettiti nei panni dei tuoi utenti. Quando interpretiamo i dati, dobbiamo farlo con empatia. Non basta sapere che un certo articolo ha ricevuto molte visite; dobbiamo capire cosa ha reso quell’articolo così interessante. Era la scelta del topic? Il tono conversazionale? La presenza di dati statistici rilevanti? O magari una combinazione di tutti questi elementi?

Dati in azione: un esempio concreto.

Supponiamo che i dati ci dicano che c’è un crescente interesse per “tecniche di meditazione per principianti”. Da qui, un marketer potrebbe semplicemente creare un post sul blog con alcune tecniche di base. Ma se aggiungiamo una comprensione psicologica, potremmo realizzare che la gente non cerca solo tecniche. Forse cercano una sensazione di calma in un mondo caotico, o forse cercano strumenti per gestire lo stress lavorativo. Con questa consapevolezza, il contenuto potrebbe essere arricchito con consigli su come integrare la meditazione nella routine quotidiana, testimonianze di chi ha trovato beneficio, e forse anche una serie di video guidati.

Facciamo il punto

I numeri nel web marketing non sono solo freddi dati da analizzare. Sono strumenti potenti che, se interpretati correttamente con un tocco di empatia e comprensione psicologica, possono portare a contenuti di successo e a strategie di comunicazione efficaci. Non dimentichiamoci mai che dietro ogni click, ogni ricerca e ogni condivisione, c’è una persona con emozioni, desideri e bisogni. È a loro che dobbiamo parlare. È per loro che dobbiamo creare. 

Ma andando oltre, nell’era digitale in cui ci troviamo, immersi in un mare di numeri e statistiche, emerge una sfida: capire come questi dati influenzino le decisioni, le percezioni e le emozioni delle persone. La psicologia, con la sua profonda esplorazione del comportamento umano, riveste un ruolo cruciale. Quindi, come possiamo intrecciare efficacemente la psicologia con il web marketing basato sui dati? Proviamo a vedere alcuni esempi.

L’insight di Alessandra: la potenza della conferma

Alessandra è una content strategist per un brand di moda. Studiando i dati, ha notato che i suoi clienti tendono a condividere contenuti che rafforzano le loro convinzioni preesistenti.

Esempio: I dati mostravano che i post sullo “stile senza tempo” avevano maggiori interazioni rispetto ai “trend del momento”.

Psicologia: Questo fenomeno è legato al “bias di conferma“, la tendenza delle persone a cercare e valorizzare informazioni che confermano le proprie credenze.

Azione: Alessandra ha intensificato la produzione di contenuti sullo “stile senza tempo”, rafforzando l’immagine del brand come icona di eleganza duratura.

Il progetto di Davide: l’urgenza come leva

Davide gestisce un e-commerce di prodotti tecnologici. Analizzando i dati, ha identificato che gli sconti a tempo limitato generavano un picco di vendite.

Esempio: Una promozione “solo per oggi” ha portato a un aumento delle vendite del 60% rispetto a una promozione standard di una settimana.

Psicologia: L’idea di perdere un’opportunità (FOMO, Fear Of Missing Out) può spingere le persone a prendere decisioni più rapidamente.

Azione: Davide ha iniziato a integrare offerte lampo e promozioni a tempo nel suo calendario di marketing, sfruttando la psicologia dell’urgenza per stimolare acquisti impulsivi.

La strategia di Valeria: personalizzazione e appartenenza

Valeria è responsabile del marketing per una piattaforma di streaming musicale. I dati mostravano che le playlist personalizzate avevano tassi di ascolto molto più alti.

Esempio: Una playlist “Pensata per te, Laura” ha avuto il doppio degli ascolti rispetto a una generica “Hits del momento”.

Psicologia: Gli individui sono più propensi a interagire con contenuti che percepiscono come personalizzati per loro. Questo rafforza il senso di appartenenza e l’identificazione con il brand.

Azione: Valeria ha potenziato l’algoritmo di raccomandazione, offrendo suggerimenti musicali sempre più personalizzati e creando una connessione emotiva con gli utenti.

L’iniziativa di Marco: riprova sociale e affidabilità

Marco è un influencer nel mondo del fitness. Analizzando i dati, ha scoperto che i post in cui mostrava testimonianze di successo avevano un’interazione molto più alta.

Esempio: Un post con la storia di “Luca, che ha perso 20kg seguendo i miei consigli” ha avuto molte più visualizzazioni e condivisioni rispetto a un post generico sull’importanza dell’allenamento.

Psicologia: Il “social proof”, o prova sociale, è la tendenza delle persone a fidarsi di qualcosa se vedono che altri lo hanno approvato o ne hanno tratto beneficio.

Azione: Marco ha iniziato a integrare regolarmente testimonianze e storie di successo nei suoi contenuti, rafforzando la sua affidabilità e autorevolezza nel settore.

Questi esempi mostrano chiaramente che dietro ogni numero, ogni dato, c’è una persona con emozioni, desideri e comportamenti. Integrare la psicologia nella creazione di contenuti basati sui dati non solo è possibile, ma è essenziale per chi vuole connettersi profondamente con il suo pubblico. Come hanno dimostrato Alessandra, Davide, Valeria e Marco, quando uniamo i dati alla comprensione della mente umana, possiamo creare strategie di web marketing potenti e incredibilmente efficaci.

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